Quando il museo è un albergo. A Castel di Tusa il turismo si lega all’arte
Castel di Tusa è una piccola frazione del comune di Tusa, situato nella costa occidentale della Sicilia e a poca distanza da Cefalù.
In questi luoghi noti per la bellezza dei paesaggi naturali ma dilaniati dalla piaga della mafia, l’imprenditore Antonio Presti ha unito arte e turismo con lo scopo di restituire il giusto valore ai territori abbandonati e disagiati.
Considerato da alcuni un personaggio sui generis e da molti definito come un mecenate, in realtà Presti è un uomo devoto alla bellezza e profondamente legato alla sua terra natale, la Sicilia.
Museo Albergo Atelier sul Mare
Atelier sul Mare è un art hotel affacciato sul mare di Castel di Tusa e protetto alla spalle dai monti dei Nebrodi. Un albergo dove a soggiornare non sono solamente turisti e viaggiatori ma l’arte. Ad antonio Presti, l’idea di un albergo che fosse anche un museo nasce alla fine degli anni ’80
La struttura si compone di 40 camere. Di queste, la realizzazione di 20 sono state affidate ad artisti internazionali che hanno dato origine a spazi emozionali unici, dove arte, bellezza e natura si fondono.
L’hotel Atelier sul Mare si configura dunque come un contenitore di arte contemporanea. Tra gli artisti che hanno contribuito alla realizzazione delle camere d’arte troviamo:
- Cristina Bertelli, Danielle Mitterand, Agnese Purgatorio, Antonio Presti (La Stanza dei Portatori d’Acqua)
- Mario Ceroli (La Bocca della Verità)
- Fabrizio Plessi (La stanza del Mare Negato)
- Mauro Staccioli. La stanza Trinacria è dominata dalla penombra e dai volumi netti
- Renato Curcio (Sogni tra Segni)
- Maria Lai (Su Barca di Carta m’Imbarco)
- Raoul Ruiz (La Torre di Sigismondo)
- Paolo Icaro. La stanza Il Nido è dominata dalla purezza del bianco assoluto e caratterizzata dal grande letto scultura
- Luigi Mainolfi (La Stanza della Terra e del Fuoco)
- Michele Canzoneri (Linea d’Ombra)
- Hidetoshi Nagasawa (Mistero per la Luna)
- Sislej Xhafa (Il Bagno Turco)
- Vincenzo Consolo, Umberto Leone e Ute Pyka. Lunaria è la favola teatrale di consolo per la cui realizzazione sono stati usati due tronchi di ulivo dai quali sono state ricavate 12 sculture
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